I progetti che furono…
Dà una soddisfazione immensa sentire il team compatto, vedere i ragazzi divertiti e sorridenti anche se consapevoli della miriade di attività da svolgere. Lanciatori e ricevitori: che bello quando c’è sintonia. Prendo spunto da un recente post di @Cristiano Ottavian che mi ha fatto pensare a quelle sere in cui, non si sapeva bene se per la stanchezza o per l’adrenalina, era difficile spegnere il PC e rientrare a casa.
I ragazzi era ancora tutto lì e c’era ancora la voglia di scherzare. Si era immersi nella consapevolezza che si stavano affrontando i problemi nella maniera giusta e insieme eravamo pronti per risolverli. Bella sensazione, e oggi anche un po’ di nostalgia…
Purtroppo, oggi è sempre più difficile vivere con questa complicità, in un sistema in cui il numero di progetti aumenta sempre più e ci vorrebbe una “congiuntura astrale” più che un portfolio management per avere i ragazzi impegnati tutti contemporaneamente allo stesso progetto.
Lanciatori e ricevitori come in una partita di baseball
E allora bisogna sfruttare bene i pochi momenti di riunione che vengono programmati.
Questi sono uno spasso se si è pronti e se il gruppo arriva informato e preparato. Ciascuno riuscirà a dare il suo contributo nel modo giusto. Uscire da una riunione condotta rigorosamente, ma anche naturalmente dà una grande carica emotiva. Quando succede si sperimenta una gran voglia di uscire dalla sala e mettersi subito al lavoro.
A dirla tutta, questa particolare situazione si verifica quando si è tutti connessi e i partecipanti alla riunione riescono ad impegnarsi per essere presenti (in tutti i sensi). Succede quando chi ascolta (il ricevitore) è sintonizzato su chi parla (il lanciatore) e viceversa quando i ruoli si invertono. Non è solo una questione di dialettica e coinvolgimento, ma anche e sopratutto capacità di seguire il gioco. Dobbiamo imparare ad essere dei bravi lanciatori, ma anche e soprattutto degli ottimi ricevitori. Bello saperlo fare con naturalezza e riuscire a non farsi distrarre dal telefono, dal PC, o da altri pensieri che naturalmente cercano di appropriarsi di quel momento unico e importante che si sta vivendo. Lo si percepisce quando si esce dalla sala e si è tutti un’unica squadra con una grande obiettivo.
Ragionare come una squadra
Pur non essendo un PM “navigato” in progetti internazionali, ritengo che a maggior ragione in contesti di questo tipo sia il clima, il team building e la comunicazione ad avvicinare le culture. E’ importante instaurare fin da subito un clima di fiducia e motivazione. Per fare un esempio: dare dei feedback immediati al gruppo e chiederne un ritorno è uno dei modi più efficaci per aumentare la complicità.
Cosa succede se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto? E Se dovesse emergere una controversia, per esempio fra voi e uno dei membri del vostro team? Può essere infatti che anche il momento di riunione non vada per il verso giusto.
Consiglio: progetto internazionale o no, recuperate la situazione con il singolo. E’ il modo giusto per chiarire le posizioni ed avvicinare, per quanto possibile, i punti di vista, in maniera trasparente e sincera. Questo farà acquistare fiducia ad entrambi e sono sicuro che dall’incontro successivo entrambi sarete degli ottimi ricevitori. Questo confronto migliorerà la sintonia per il prossimo set.