Quante volte ci siamo ritrovati coinvolti in riunioni dove l’obiettivo era quello di migliorare alcune procedure aziendali? O preso parte a incontri di de-briefing, post audit, per cercare nuovi metodi, nuove migliorie? La verità è che non si butta via niente, si parte da ciò che si ha e la si fa evolvere.
La domanda giusta è: come posso evolvere?
Alcuni progetti sono proprio così. Prevedono l’introduzione di nuove funzioni, responsabilità, criteri si verifica, nuovi centri costi o voci di bilancio.
Insomma, nella vita delle aziende solide le cose, per un motivo o per l’altro, sono sempre rapido movimento e guai se non lo fossero.
In alcuni casi, però, potrebbe venire in mente a qualcuno di dover fare una rivoluzione, di voler sconvolgere, di voler ribaltare come un calzino una funzione o anche un organigramma.
La sostanza è che possiamo anche pensare di avviare uno stravolgimento, un cambio di paradigma nei processi, nelle procedure e sistemi informatici di monitoraggio ecc. La realtà dei fatti è che non si butta mai via niente del tutto. Le persone non si buttano, così come il know-how di un’azienda, il proprio patrimonio e i modi di interagire.
Nella nostra testa deve esserci questa domanda: come faccio ad evolvere o far evolvere una determinata attività, azione o comparto?
Un caso reale?
Pensiamo a ciò che sta per succedere a Twitter. In un modo o nell’altro evolverà in qualcosa, di meglio o di peggio lo vedremo, ma il suo nuovo proprietario ha in testa di far evolvere la struttura, i metodi. Se non fosse così, avrebbe fondato un nuovo social dal nulla e non acquistato una società da ripensare… Insomma, da far evolvere.
– FINE –